Nei Supermercati, interi reparti vengono addobbati con decorazioni pasquali, pieni di uova di cioccolato, colombe con mille farciture e pulcini di tutti i tipi. Sicuramente il luogo ideale per trascorrere le tanto attese vacanze di Pasqua è proprio un bel centro commerciale. Pesce d’aprile!
E sì, perché quest’anno Pasqua coincide con il 12 di Aprile. Qui in Calabria abbiamo tanto da proporti per delle vacanze con un pizzico di pepe in più! E si sa in questa regione non manca! Dai un’occhiata alle nostre case vacanze su CalabriaGO.
Ma vediamo cosa non possiamo assolutamente perderci se decidiamo di trascorrere le vacanze pasquali nella parte bassa dello stivale.
Vissuta ancora in modo tradizionale e molto suggestiva, la rappresentazione della Pasqua in Calabria prevede numerosi eventi.
Non può di certo passare inosservata la tradizionale processione dei Vattienti di Nocera Terinese. Inizia nella sera del Venerdì Santo fino alla mattina del Sabato Santo e ripropone la passione di Cristo. Durante questa suggestiva processione, a cui prendono parte i fedeli fortemente devoti, non può essere inavvertito il coinvolgimento emotivo che questi sperimentano.
I Vattienti (ossia i Battenti), vestiti con un pantalone corto in modo da lasciare le gambe scoperte, si procurano delle ferite tra la caviglia e i polpacci tramite “il cardo”, un pezzo di sughero dove vengono fissati dei frammenti di vetro tagliente. Di particolare trasporto è l’incontro con la statua della pietà, ossia la Madonna Addolorata, dinnanzi la quale i Vattienti umilmente si inginocchiano.
Una cerimonia simile si tiene a Catanzaro, A Naca che significa la culla, nella quale viene adagiato il corpo di Gesù. Il corteo si snoda nelle vie del centro storico dove si incontrano quattro confraternite, ciascuna con la rispettiva croce (bianca del Carmine, nera del Rosario, rossa del San Giovanni e celeste dell’Immacolata), dietro seguono gli ordini religiosi, la Naca, l’addolorata e i fedeli.
Da non perdere è il rito dell’Affruntata (Incontro), una processione dall’alto contenuto emotivo che vuole rappresentare il dolore della Madonna, vestita a lutto, per la perdita dell’amato figlio Gesù e la gioia che prova nella scoperta che in realtà è risorto. È una cerimonia che vede sfilare le statue di Maria Addolorata, coperta da un velo nero in segno di lutto, Giovanni Evangelista e Gesù Cristo, trasportate a spalla dai devoti che si allontanano e si avvicinano tra loro, con Giovanni che fa spola tra Maria e Gesù e ogni volta con movimenti sempre più veloci, fino a che, all’ultimo passaggio, Giovanni e Maria corrono davanti a Gesù e si fermano davanti a lui, rappresentando simbolicamente l’incontro dopo la sua morte. A questo punto Maria perde il velo nero, rimanendo con un abito a festa.
Riti antichi, ma ancora molto attuali, difficilmente comprensibili ma senz’altro affascinanti, rendono queste processioni uno degli eventi più seguiti dai fedeli, ma non mancano i semplici spettatori provenienti da ogni dove. Le giornate di Domenica e Lunedì sono giornate di felicità e allegria, di tavolate dove assaporare molteplici prelibatezze.
La Pasquetta è sicuramente il giorno per antonomasia da passare pranzando all’aperto, fra la campagna e il mare e perché no anche a bordo piscina (tante soluzioni sono proposte sul nostro sito CalabriaGO) con una chitarra in mano, un pallone o un aquilone, ma non manca chi ama leggere un bel libro.
La tradizione culinaria calabrese prevede sicuramente una grande varietà di pietanze tipiche pasquali.
Non può di certo mancare “A Tiana”: prende il nome dalla pentola di coccio in cui viene cucinata, un piatto a base di agnello o capretto gratinato al forno assieme a patate, piselli e carciofi.
Semplice ma non da meno è “A frittata cu i sparaci”: ossia la frittata con gli asparagi, la cui preparazione prevede l’uso esclusivo di asparagi selvatici.
Sicuramente vale la pena lasciare un po’ di spazio ai dolci semplici, ma non per questo meno gustosi. Se amate i grandi classici e la Colomba non può proprio mancare, non potete perdervi la versione Calabrese che prevede l’uso del bergamotto.
Un classico dolce presente in tutta la Calabria è la “Cuzzupa “o “Cuculi”, chiamata e preparata in mille modi differenti. Questa ricetta pasquale di origine orientale, simboleggia la fine del digiuno di quaresima. Si presenta in svariate forme, dalle più tradizionali a forma di ciambelle alle più particolari come colombe, pesci e agnelli. È prevista la presenza di almeno un uovo sodo che si dice che porti fortuna, ma non è difficile trovarne più di uno o sette nel caso in cui si tratti di un dono al proprio fidanzato, “setta ma s’assetta”, sette per farlo sedere, un buon auspicio per un futuro matrimonio. La bellezza viene data anche dai confettini e codette colorate poste come decorazione e adagiate su una spuma bianca a base di albume e zucchero.
Se non doveste terminarle tutte durane la festività non preoccupatevi, mangiarle a colazione nel latte o accompagnarle nelle merende successive, vi farà riassaporare un po’ di festa e allegria. Infine famosissime a Tropea, cuore delle nostre bellissime case vacanze, sono le pie pasquali, in dialetto “i pii” , dei fantastici dolci ripieni con mostarda di uva dalla forma di conchiglia.
Bene! Ora non vi resta che venire ad assaggiarle noi vi aspettiamo!
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