A cura di Giovanni Florio
Nel cuore selvaggio dell’Aspromonte, tra i borghi di San Luca e Natile Vecchio, si erge Pietra Cappa, il monolite più grande d’Europa e simbolo indiscusso del Parco Nazionale dell’Aspromonte, riconosciuto Geoparco UNESCO dal 2021. Con i suoi imponenti 140 metri di altezza e una superficie di quattro ettari, questa formazione rocciosa di conglomerato poligenico rappresenta un gioiello di inestimabile valore per il turismo naturalistico in Calabria.
Pietra Cappa domina la scenografica Vallata delle Grandi Pietre, un’area di straordinario interesse geologico e paesaggistico, caratterizzata da spettacolari formazioni rocciose come Pietra Castello, Pietra Lunga e le Rocche di San Pietro. Quest’area racconta milioni di anni di storia geologica calabrese, testimoniando l’evoluzione del territorio e la sua connessione con il sistema roccioso Sardo-Corso.
Il nome di Pietra Cappa affonda le radici nella storia medievale: documenti antichi la menzionano come “Pietra Cauca”, ossia “pietra vuota”, probabilmente per la presenza di grotte scavate dagli agenti atmosferici e utilizzate nel tempo dagli eremiti basiliani. La leggenda Pietra Cappa narra che Gesù, durante il suo peregrinare, chiese ai suoi discepoli di raccogliere sassi per fare penitenza. Pietro ne raccolse uno piccolo, ma quando i massi si trasformarono in pagnotte fumanti, si pentì della sua scelta. Il Signore, toccando la pietra con un dito, la fece lievitare fino a trasformarla in quello che oggi ammiriamo come il monolite di Pietra Cappa.
Pietra Cappa è una destinazione perfetta per chi ama il trekking e il turismo naturalistico in Calabria. Tra i percorsi più affascinanti spicca il Sentiero dell’Inglese, un antico cammino storico dedicato ad Edward Lear https://www.calabriago.com/trekking-in-calabria/il-sentiero-dellinglese-un-cammino-per-scoprire-limpervio-ma-lucente-aspromonte/ , che attraversa boschi di lecci, castagni e macchia mediterranea, regalando scorci mozzafiato sulla Vallata delle Grandi Pietre. I sentieri più battuti partono da San Luca (8 km con un dislivello di 400 metri) e da Natile Vecchio (12 km con 600 metri di dislivello), offrendo un’esperienza immersiva nella Calabria autentica.
L’area è punteggiata da insediamenti rupestri di epoca bizantina, tra cui le affascinanti Rocche di San Pietro e i ruderi della chiesetta di San Giorgio, risalente al Medioevo e simile nella struttura alla Cattolica di Stilo. Qui, nel silenzio del bosco, si respira ancora l’aura mistica degli antichi monaci basiliani che trovarono rifugio tra queste rocce millenarie.
Oltre a Pietra Cappa, il massiccio dell’Aspromonte ospita altre formazioni rocciose di grande fascino e suggestione. Tra queste, spicca la Roccia del Drago, una particolare conformazione naturale che, osservata da certe angolazioni, sembra rievocare la testa di un drago. Questo luogo incantato è avvolto da miti e racconti tramandati nel tempo. Non meno affascinanti sono le Caldaie del Latte, enigmatiche cavità naturali che, secondo la leggenda, venivano utilizzate dalle fate per far bollire il latte.
Visitare Pietra Cappa significa immergersi in un’atmosfera unica, dove natura, storia e leggenda si intrecciano in un racconto senza tempo. Questo luogo straordinario rappresenta una delle meraviglie della Calabria naturalistica, un simbolo della sua bellezza incontaminata e un richiamo irresistibile per gli amanti dello slow tourism in Calabria.
E per chi volesse completare l’esperienza, una tappa imperdibile è la casa di Corrado Alvaro a San Luca, un piccolo ma significativo tributo alla letteratura calabrese.