Dolce e piccante, in questa sublime altalena di gusti discordanti ma dal sapore autentico si cela il prezioso segreto dell’amore per la tradizione contadina da cui trae ispirazione la storia millenaria della cucina calabrese ricca di ricette povere realizzate con ingredienti semplici come pasta, carne di maiale, verdure (melanzane) e pesce azzurro come il tonno.
Emblema della gastronomia calabrese con 3000 anni di storia, le cipolle di Tropea per le loro eccellenti e pregiate qualità organolettiche (sono ricche di acqua e povere di grassi) e benefiche per la salute di cuore e vasi sanguigni sono state battezzate l’Oro rosso di Calabria: il periodo di raccolta va da Maggio a fine Giugno quando i bulbi lasciati essiccare al sole presentano “la foglia secca”.
Il 28 Aprile del 2008 infatti è stato proprio istituito il Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP.
Sembra che la loro comparsa in Calabria sia legata alla civiltà Fenicia e Greca per conoscere in seguito un periodo di massima diffusione durante il regno borbonico perché richiesta dai mercati nordeuropei.
Coltivate nelle zone di produzione comprese tra le provincie di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia, oggi sono molto apprezzate anche in tutta Italia per il loro speciale sapore dolce e croccante.
Quest’anno dal 28 Aprile all’1° Maggio il comune di Tropea e il Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP rendono omaggio alla regina delle eccellenze gastronomiche calabresi con la prima edizione del Festival della Cipolla Rossa, un evento straordinario a cui partecipano chef stellati di fama internazionale, foodblogger e noti chef calabresi: in esclusiva sarà possibile acquistare il Trupianum, uno speciale amaro creato con l’essenza di cipolla e anche Trupiana, una birra biologica al gusto di cipolla.
Alle pendici del monte Poro sorge Spilinga, un paesino in provincia di Vibo Valentia che ha dato i natali all’nduja.
Riconosciuta con la denominazione PAT (prodotto agroalimentare tradizionale), l’nduja calabrese è il salame calabrese dal caratteristico color ruggine tipico per l’elevata concentrazione di peperoncino piccante.
Con una stagionatura dai 3 ai 6 mesi, si ottiene con le parti tenere della carne di maiale in particolare guanciale, lardello e pancetta di suino (testa, coscia, sotto pancia).
Tradizionalmente impiegata per condire pane, pizza e tartine, è una conserva al peperoncino macinato aromatizzata al finocchio selvatico che viene preparata con i bianchetti, pesciolini di taglia piccola o media.
PECORINO DI MONTE PORO DOP: considerato uno dei migliori pecorini mediterranei, è un formaggio dal sapore fragrante prodotto nella provincia di Vibo Valentia – con venatura mentosa e retrogusto alla nocciola, si ottiene dal latte crudo di pecora proveniente da allevamenti locali – in base alla stagionatura, la crosta assume un colore giallo tendente all’arancione
CACIOCAVALLO SILANO: formaggio a pasta filata prodotto con latte vaccino
GIUNCATA PAT: formaggio fresco a pasta molle dal sapore delicato ma lievemente acidulo, prodotto tra la Sila e la piana di Sibari – prende il nome dalla modalità di raccolta della cagliata in ceste di giunco