Inserita dalla Commissione Europea nellâelenco dei siti di interesse comunitario, lâIsola di Dino è un ricco ecosistema variegato privo di arenile, che oggi ospita: Â
-conigli selvaticiÂ
-volatili (rondone, colombaccio, colombo torraiolo, quaglia marina), uccelli migratori (marzaiola, germano reale, beccaccia di mare) e rapaci (aironi grigi, gabbiani reali, falchi pellegrini) che nidificano nelle falesieÂ
e numerose rare e antiche specie protette di fiori e piante anche marine come la paramuricea (rare specie di gorgonie alte oltre 1 mt scoperte nel 1990 dai coniugi Gargiulo)Â
Insieme alla vulcanica isola di Cirella (di fronte a Cirella, frazione di Diamante), lâaffascinante Isola di Dino in Calabria è considerata lâunica isola visitabile e raggiungibile anche a piedi camminando sugli scogli: infatti un tempo era collegata alla terraferma da un istmo poi negli anni eroso dal mare.Â
Lungo il versante nordoccidentale dellâAlto Tirreno cosentino (da Praia a Mare ad Amantea), su unâarea di 50 ettari di pura macchia mediterranea a 100 mt dalla spiaggia di Praia a Mare (per lâesattezza punta Fiuzzi) sorge la piccola isola di Dino resa imponente da ripide falesie di arenaria a strapiombo sul mare: un piccolo scoglio dalle sembianze di un enorme rettile per il profilo allungato che affiora dal mare lungo lâarenile del Golfo di PolicastroÂ
Lungo 4 km di costa per soste bagni o pic nic in barca davanti a Capo dellâArena (localitĂ Fiuzzi) e la trecentesca Torre Fiuzzi di origine normanna, a sud di Praia a Mare qui la mano del vento unita alle onde del mare erodendo la roccia calcarea dolomitica nei secoli hanno dato vita a grandi insenature vere e proprie opere dâarte della natura: sono le 7 affascinanti grotte marine lambite dal moto ondoso del Tirreno oggi rimaste ancora intatte, unicamente accessibili via mare nuotando o in barca (lâora migliore per circumnavigarle è prima delle h 11).Â
Tappa dâobbligo per tuffi indimenticabili le magiche grotte marine dellâIsola di Dino si aprono tra le rocce dove i colori del mare da anni piuâ volte premiato Bandiera Blu assumono cangianti sfumature turchesi blu cobalto. Percorrendo la rotta che in senso antiorario va da est a ovest passando per il nord, in questâordine è possibile ammirare: Â
-GROTTA DEL MONACO dalle pareti verde smeraldo: si chiama cosĂŹ perchĂŠ la roccia sovrastante ricorda il profilo di un monaco raccolto in preghiera – qui il mare assume tonalitĂ che vanno dallâazzurro al verde smeraldo: diventa suggestiva quando filtra i raggi solari da ponente
-GROTTA DELLE SARDINE (sotto al primo strapiombo): dove è possibile nuotare danzando tra banchi di sardine (un tempo pescate con una particolare rete detta âcianciorroâ) attirate dallâacqua sempre limpida perchĂŠ al riparo dal vento che permette anche di fotografare le meravigliose stelle marine nitidamente visibili sul fondale, avvolti da decorative colonne di stalagmitiÂ
-GROTTA DEL FRONTONE (la punta sudovest dellâisola che guarda Punta Scalea): è accessibile solo abbarbicandosi sulla roccia perchĂŠ è una delle grotte piuâ basse (10 mt sul livello del mare) – e un piccolo laghetto salato creato dalla risacca – anche qui è possibile ammirare incantevoli arabeschi di stalattiti e stalagmiti – il pavimento presenta piccole conche simili ad acquasantiereÂ
-GROTTA DELLE CASCATE (a 50 mt dalla grotta del Frontone): piccola insenatura di circa 20 mt il cui nome deriva dal continuo scroscio dellâacqua che scende dalle pareti, particolari e suggestive le bianche e rosa formazioni calcaree di stalagmiti e stalattiti che si riflettono nellâacqua – accesso consentito solo a piccole barche o kayakÂ
-GROTTA AZZURRA: sormontata da imponenti falesie a strapiombo sul mare, è la piuâ grande: in base a come filtra la luce il colore dellâacqua assume colori turchese/verde rame – 12 mt di profonditĂ Â
-GROTTA DEL LEONE (a sud est, dinanzi alla Torre Fiuzzi): facile da raggiungere in canoa o pedalò, allâinterno è possibile notare uno scoglio dalla smeralda livrea che ricorda un leone sdraiato sullâacqua con il capo sollevato – fondale basso (5 mt) popolato da fantastici coralliÂ
-GROTTA GARGIULO (inserita nel catalogo grotte Calabria): profonda 10 mt, prende il nome dagli esploratori Enrico e Rosaria Gargiulo che la scoprirono tra il 1978 e il 1982 – ritenuta pericolosa perchĂŠ quasi totalmente sommersa eccetto due âlaghettiâ nella parte alta della grotta, è accessibile solo a subacquei esperti (meglio se speleosubacquei) perchĂŠ lâingresso si trova a 18 mt di profonditĂ e ad uno dei due laghetti vi si accede attraverso uno stretto cunicolo a ridotta visibilitĂ per il fango emerso – anche qui è possibile ammirare stalattiti alte anche 8 mtÂ
A nord, di fronte a Capo dellâArena dal piccolo molo (punto attracco barche) è possibile raggiungere la parte alta dellâisola imboccando una strada lunga 1,7 km (percorribile anche da mezzi di trasporto) costruita dalla famiglia Agnelli che nel 1962 acquistò lâisola per 50 milioni di lire non solo con lâobiettivo di trasformarla in un villaggio turistico di lusso per rivalutare la zona ma bonificandola anche dalle mine.Â
In seguito a tortuose vicende legali però ritornò di proprietĂ del demanio (comune di Praia a Mare) e nel 2019 dellâimprenditore campano Domenico Palumbo.Â
Anticamente meglio nota come lâisola dei conigli per la massiccia presenza di questo animale (in particolare conigli selvatici), diverse sono le teorie legate allâorigine del suo nome:Â
-anticamente ospitava un tempio (in greco antico âaedinaâ) eretto dai naviganti in onore di Venere (secondo altri invece alla madre Dionea) secondo altri invece ai due dinosauri Castore e Polluce o a Leucotea, protettrice dei naviganti: una leggenda infatti narra che portando il vento e facendo alzare la temperatura addormentasse i marinai nelle ore piuâ calde della giornataÂ
-pare che lâetimo greco del nome sia âdinaâ che significa âvortice, tempesta, gorgo dâacqua, turbine, buferaâ (ipotesi piuâ accreditata) in riferimento alle mareggiate che spesso un tempo imperversavano vicino alla grotta Frontone (punta sudovest dellâisola), oggi ancora temute dai pescatori Â
A questo luogo di culto è legato il naufragio avvenuto nella notte di Santo Stefano del 1917 del piroscafo inglese Umballa che trasportava orzo, perchĂŠ per omaggiare le 15 vite umane che persero la vita la campana della nave fu donata al Santuario.Â
La stele della Madonna della Grotta è il punto piĂš alto a est dellâisola da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato con vista sulla costa calabra.
-Dalla spiaggia di Praia a Mare noleggiando una barca, un gommone, un pedalòÂ
-Prenotando unâescursione in barca che parte da Praia a Mare (in provincia di Cosenza), Scalea o San Nicola Arcella raggiunge il molo – alcune gite in barca inoltre includono anche una sosta bagni nel Golfo di Policastro e alla spiaggia dellâArcomagnoÂ
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