I borghi più belli d’Italia di Calabria. 3/3

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Benvenuti nel terzo ed ultimo articolo di questa rubrica dedicata ai borghi calabresi che fanno parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia. La Calabria è ricca di borghi incantevoli, dal Pollino all’Aspromonte, passando dalla Sila, dalle Serre e dalle coste calabresi, sono presenti piccoli tesori molti dei quali nascosti, che meritano di essere visti almeno una volta nella vita. Negli articoli precedenti, che trovate sul nostro Blog https://www.calabriago.com/blog/ abbiamo parlato di dieci meravigliosi Borghi più Belli d’Italia, in questo ultimo articolo andremo a parlare dei restanti cinque.

– Tropea (VV) “dove nessuno è straniero”

Il divulgatore storico e di storia dell’arte, Jacopo Veneziani, giudice dell’edizione il Borgo dei Borghi 2021 definì Tropea “un velo di storia adagiata sul tufo”. Molto spesso, infatti, quando si parla della Perla del Tirreno, pensiamo subito alle sue bianche spiagge, al mare cristallino e ai suoi affacci panoramici, ma Tropea è molto altro. Già il nome, Tropea, ci indica un qualcosa di trionfale, di prezioso. Infatti, da sempre Tropea fu una città nobile, fedele e libera. Fu vissuta da tantissime popolazioni, testimonianza è il suo centro storico ricco di palazzi nobiliari, androni, chiese, resti di mura che un tempo la rendevano inespugnabile. Simbolo della città e della Calabria nel mondo è il Santuario di Santa Maria dell’Isola. Sorge su uno scoglio alto 33 m. s.l.m, davanti la maestosa rupe di Tropea e incastonato tra le azzurre trasparenze del Tirreno. Da antico eremo di monaci orientali a santuario benedettino, sotto i quali venne chiamato Santa Maria del Presepe. Successivamente venne rinomato con il suo nome attuale, quello di Santa Maria dell’Isola, proprio perché un tempo era circondata totalmente dal mare. Da visitare nel cuore del centro storico è la Cattedrale Normanna di Tropea. All’interno della cattedrale è custodito il quadro in legno di cedro della patrona di Tropea: Maria Santissima di Romania. Altre chiese d’interesse storico e artistico sono: La Chiesa del Gesù, del Purgatorio e la Cappella dei Nobili. Nel centro storico, soprattutto sul corso principale e a piazza Ercole, troverete tantissime botteghe artigianali ed enogastronomiche. Tropea è il borgo ideale da visitare in qualsiasi periodo dell’anno, dalla primavera con il suo evento di maggiore identità: I tri da Cruci, che dà inizio all’estate, al Natale con le bellissime luminarie di Tropea che illuminano la perla del Tirreno.

 

– Oriolo (CS) “un borgo da salvare”

Quasi al confine con la Basilicata, nel Parco Nazionale del Pollino, sorge Oriolo, uno dei borghi più bell’Italia. Un borgo magico, ricco di tradizioni e di autenticità. Ha la conformazione di una città fortificata dove all’interno sorge un maestoso castello. Il castello di Oriolo fu costruito in età normanna su di uno sperone di roccia che sovrasta la città. Era il principale centro di controllo ai confini tra la Calabria e la Basilicata e quello che lo contraddistingue sono le sue torri angolari che circondano un elegante mastio. Nel suo centro storico fatto si stradine in pietra, dove pare che il tempo si sia fermato sorge, oltre ai palazzi settecenteschi, la Chiesa di San Giorgio Martire, patrono della città. Il popolo oriolese è molto fedele ai Santi: San Giorgio e San Francesco da Paola ed ogni 23 aprile, il borgo si veste di festa per 3 giorni.

 

– Stilo (RC) “la città del sole”

Tra il Parco Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte sorge Stilo, la città del Sole. Fondata nell’alto medioevo dai profughi della città costiera di Kaulon, attuale Caulonia, divenne il più importante centro religioso e bizantino della Calabria Meridionale. Stilo, infatti, fu abitato per un lungo periodo da monaci basiliani che edificarono diversi edifici, tra i quali la celebre Cattolica di Stilo, uno dei più importanti monumenti religiosi della Calabria. Dedicata all’Assunta è una chiesa a pianta quadrata con tre absidi, costruita interamente in mattoni che sorreggono cinque cupole, con all’interno bellissimi affreschi. Nel periodo Normanno, il borgo fu munito anche di un maestoso castello posto in cima al monte Consolino, ingrandito in seguito dagli Angioini e poi dagli Aragonesi. Stilo è circondata da una cinta muraria, attualmente visitabile per una buona parte del circuito nel settore orientale, dove si accedeva solo tramite delle Porte. Il centro storico di Stilo è un museo a cielo aperto, ricco di palazzi nobiliari, tra cui la casa natale di Tommaso Campanella, filosofo stilese che tra le sue opere più importanti scrisse l’utopistica “Città del sole”. Oltre la Cattolica, tra i tesori religiosi di Stilo, spicca la chiesa matrice o anche chiesa di Santa Maria d’Ognissanti, meglio conosciuta come Duomo di Stilo, una delle più antiche sedi vescovili della Calabria. Di notevole interesse sono anche le chiese di San Francesco e il suo Convento, la Chiesa di san Nicola da Tolentino, la chiesa di San Domenico e l’Abazia di San Giovanni Therestis. I tesori di Stilo non finiscono dentro le sue mura, infatti, nella Vallata dello Stilaro si possono ammirare i resti di fonderie e industrie borboniche ma soprattutto lauree ed eremi. L’eremo della Pastorella è quello più importante ed è posto sulla parete di una roccia del Monte Consolino, perfettamente incastonata e mimetizzata nella natura. Mentre la presenza di lauree sul territorio dello Stilaro, ovvero grotte monastiche in cui i monaci basiliani si rifugiavano in preghiera, costellano il Monte Consolino. Tra le grotte rimaste, sedici ancora individuabili, alcune presentano affreschi e testimonianze. Essendo in una terra di mezzo tra due parchi naturali a Stilo non mancano le attività da fare come: Trekking, alpinismo, deltaplano, parapendio, attività speleologiche e archeologiche.

 

– Badolato (CZ) “un piccolo presepe della Calabria jonica”

Nell’alto Ionio catanzarese, a pochi chilometri da Soverato e da Stilo sorge uno dei borghi più suggestivi della Calabria. Badolato sorge arroccato su di uno sperone roccioso, in un territorio straordinario, immerso in quattro dimensioni naturalistiche. Il borgo, infatti, possiede spiagge lunghe e bianche con mare blu cristallino, campagne e fiumare, verdi colline con uliveti e vigneti secolari, montagne con cascate, laghi, fiumi e sentieri naturalistici. Questo immenso patrimonio naturale si combina in perfetta armonia con quello storico, culturale e architettonico. Badolato, infatti, conserva oltre i resti di un antico castello, un numero consistente di chiese come: la chiesa dell’Immacolata di Badolato, il Santuario Basiliano della Madonna della Sanità con un antico affresco di epoca tardo bizantino, la Chiesa di San Domenico conosciuto meglio come “U Monasteri” con antichi affreschi del pittore calabrese Francesco Colelli, la Chiesa Matrice del SS.mo Salvatore patrono di Badolato, la Chiesa e il Convento Francescano di Santa Maria degli Angeli e la Chiesa di Santa Caterina V.M. d’Alessandria. Nel centro storico si respira autenticità e lentezza Mediterranea, luogo ideale per scoprire la magia del tempo e per riscoprire sé stessi. Tra le strette viuzze, slarghi, punti panoramici mozzafiato, nel centro del borgo sorge l’Antica Torre Campanaria risalente al 1539. Oltre alla sua bellezza naturalistica e architettonica, uno dei punti di forza di Badolato e il suo straordinario senso di ospitalità e di accoglienza. In quest’oasi di pace non mancano le attività da svolgere come: visite guidate presso cantine e frantoi locali con degustazioni di prodotti tipici, corsi di cucina mediterranea, trekking negli antichi sentieri, escursioni in barca, volo in deltaplano, giornate in fattorie didattiche e molto altro.

 

– Buonvicino (CS) “rapporti di buon vicinato”

Su uno sperone roccioso all’interno del Parco Nazionale del Pollino, in un territorio prevalentemente montano, con affacci sulla Riviera dei Cedri, sorge Buonvicino. Il nome, secondo un’antica tradizione, pare che sia nato dall’unione di tre casali che si sono riappacificati grazie all’opera dei monaci basiliani. Questo rapporto tra “buoni vicini” avrebbe dato nome al borgo. Più veritiera e probabile invece è che l’origine del nome derivi dal greco bombiyx, che significa baco da seta, che un tempo veniva coltivato in questo territorio. Il centro storico è un intreccio di viuzze strette e scalinate, decorate da antichi palazzi e portali, con punti panoramici di grande bellezza. Uno dei punti d’interesse più suggestivi è Il Museo Arti e Gusto Buonvicino che racchiude la storia del paese in cinque sezioni tematiche: archeologia (con testimonianze degli insediamenti bizantini e longobardi), arte popolare, arte sacra, arte contemporanea e beni ambientali.


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