Uno dei punti di forza che contraddistingue la Calabria nel mondo, oltre la sua bellezza paesaggistica, è l’enogastronomia. Ingegno, tradizione e passione, hanno caratterizzato per molti secoli il cibo nelle tavole calabresi. Spesso, i più grandi tesori culinari calabresi provengono da alimenti poveri ma genuini, che mischiati con la tradizione e la passione dei contadini o allevatori hanno portato i prodotti enogastronomici calabresi ad essere conosciuti in tutto il mondo. La passione e le tradizioni gastronomiche in Calabria non sono mai mancate, le stesse vengono tramandate di generazione in generazione con gli stessi tradizionali metodi di preparazione. Se alla tradizione e alla passione si aggiunge anche la creatività e l’ospitalità calabrese si raggiunge il mix perfetto per un’esperienza culinaria indimenticabile. È il caso dei ristoranti calabresi inseriti nella Guida Michelin ufficialmente conosciuta come “Guida Michelin delle Guide Gastronomiche”. È una serie di guide gastronomiche pubblicate dall’azienda Michelin, famosa per la produzione di pneumatici ed è considerata una delle più autorevoli e influenti guide enogastronomiche al mondo ed è ampiamente rispettata nell’industria della ristorazione. La Guida Michelin assegna stelle a ristoranti per valutare la loro qualità e il loro prestigio. Le stelle sono un riconoscimento molto ambito dagli chef e rappresentano una forma di eccellenza culinaria. Vengono assegnate in base a una serie di criteri, tra cui la qualità e la creatività della cucina, la freschezza degli ingredienti, la maestria del cuoco, il rapporto qualità-prezzo e l’ambiente del ristorante. Sparsi in maniera armonioso in tutta la Calabria i ristoranti inseriti nella Guida Michelin sono 29, ma solo 7 di loro possiedono il riconoscimento con una stella.
– Hyle Ristorante – Chef Antonio Biafora
Immerso nel Parco Nazionale della Sila, precisamente in località Torre Garga in San Giovanni in Fiore (CS) troviamo Hyle. Il nome che in greco significa materia, si legge Ile, venne usato dagli antichi greci durante le loro visite in questi luoghi, per omaggiare la pece bruzia, materia prima preziosa dai mille usi, estratta dai boscaioli dal tronco del pino laricio, emblema del Parco. Lo chef Antonio Biafora unisce il suo percorso personale con la via della pece, che parte dalle colline sul mare fino in cima alle montagne, trovando nel suo fertile cammino eccellenze territoriali uniche, agricoltori, allevatori e piccoli produttori creando un circolo sostenibile virtuoso basato sulle 3E: equità sociale, economia ed ecologia. Hyle, grazie alla genuinità e alla creatività di cucina moderna e calabrese, ha ricevuto diversi riconoscimenti, nel 2021 ricevette: I tre Cappelli della Guida de L’Espresso, Due Forchette di Gambero Rosso e nel 2022 ricevette una stella Michelin per la sua cucina di grande qualità.
– Luigi Lepore Ristorante – Luigi Lepore Il ristorante prende il nome del suo chef, Luigi Lepore, calabrese di origine che dove aver studiato e avuto esperienze lavorative di prestigio in giro per il mondo nel 2019 decide di ritornare nella sua Lamezia Terme e di avviare un progetto gastronomico con il proprio nome. Una scommessa vinta con successo, che premia lo chef che attraverso un ritorno alle origini, tra tradizione e sperimentazione, dopo due anni dalla sua apertura gli viene assegnata una stella Michelin. Anche lo Chef Luigi Lepore ha scelto come compagni di viaggio piccoli produttori, agricoltori e allevatori che hanno come obiettivo principale la sostenibilità dei loro prodotti. Il ristorante si trova in via Ubaldo de Medici 50, Nicastro, Lamezia Terme (CZ) in un palazzo del XIX secolo. Non c’è carta, ma solo tre menu degustazioni per una cucina creativa e calabrese che esalta i migliori ingredienti enogastronomici della Calabria.
– Dattilo Ristorante – Chef Caterina Ceraudo
Immerso nelle verdi campagne di Strongoli (KR), un borgo del 1600, sommerso dagli odori della macchia mediterranea e della brezza del Mar Ionio sorge Dattilo. Dattilo non è un semplice ristorante, ma un’esperienza encomiabile, un luogo senza tempo dove la parola d’ordine è sostenibilità. La tenuta è immersa in un terreno di 60 ettari tra agrumeti, ulivi secolari e da un orto dove provengono la maggior parte delle materie prime che la Chef Caterina Ceraudo utilizza per la preparazione delle sue prelibatezze culinarie. Nel 2017, la Chef calabrese conquista il premio come migliore chef donna per la Guida Michelin e nel 2019, grazie all’attenzione per i suoi prodotti biologici e sostenibili, alla tenuta autosufficiente dal punto di vista energetico, riceve il prestigioso riconoscimento della Stella Verde Michelin. Da quell’anno, la stella Michelin viene riconfermata.
– Abbruzzino Ristorante – Chef Luca Abbruzzino
A conduzione familiare, immerso nell’entroterra catanzarese in via Fiume Savuto, località Santo Janni, sorge un piccolo gioiello dell’enogastronomia calabrese. La cucina dello chef richiama la tradizione calabrese ma in chiave moderna e contemporanea che esalta tutti i sapori che la terra offre. Da molti anni il ristorante Abbruzzino conferma la sua stella Michelin, ma non sono gli unici prestigiosi e costanti riconoscimenti che ha ricevuto; infatti, Abbruzzino ha conquistato anche i tre cappelli della Guida de L’Espresso “I ristoranti e i vini d’Italia 2020 e il premio Terra Moretti 2.0.
– Pietramare Natural Food
Il ristorante Pietramare Natural Food sorge all’interno dell’Art- Resort Praia nella meravigliosa cornice di Isola di Capo Rizzuto (KR). La cucina è un assaggio della Calabria tradizionale con un respiro innovativo, creativo e contemporaneo. È un autentico viaggio culinario che esalta tutti prodotti del territorio calabrese, dal riso di Sibari ai vini calabresi in un luogo incantevole circondato da natura, storia e cultura. Il ristorante Pietramare Natural Food riconferma anche quest’anno la Stella Michelin 2023 grazie alla sua cucina creativa e contemporanea. Per chi volesse soggiornare il Resort è composto da diverse ville, suites e dimore.
– Qafiz – Nino Rossi Chef
Immerso nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte in località Calabretto, Santa Cristina d’Aspromonte (RC) il ristorante Qafiz è senza dubbio uno dei migliori ristoranti della Calabria e d’Italia. Arrivare non è semplicissimo, in un territorio aspro ma dolce, nell’entroterra più selvaggio della Calabria, ma come afferma lo stesso Chef Nino Rossi: “l’Aspromonte è diventato un assist e non un ostacolo, mi suggerisce attraverso la natura come fare evolvere il territorio e la mia cucina”. Con ogni probabilità oltre al talento e alla creatività dello Chef, il punto di forza di Qafiz è la sua location, circondata da gole profonde, sorgenti purissime e tesori enogastronomici che l’Aspromonte regala. Una volta raggiunto il luogo ci si trova davanti un’elegante villa di fine Settecento, con annesso frantoio in cui è stato ricavato il ristorante. Un altro punto di forza del ristorante è il restyling rivoluzionario effettuato poco tempo fa in cui la cucina si trova al centro della sala. Qafiz è nato nel 2016 e la Guida Michelin lo premia con una stella per l’edizione 2019 e L’Espresso con i tre cappelli nello stesso anno, da quell’anno riconferma il prestigioso riconoscimento. Qafiz, inoltre, è l’unico ristorante calabrese in 50 Top Italy 2024, che grazie al suo patron e chef, diventa ambasciatore del Made in Italy e dalla Calabria enogastronomica nel mondo. Anche qui, per chi volesse scoprire più a lungo il magico luogo del ristorante, c’è Casa Qafiz.
– Il Gambero Rosso
Ultimo ma non per importanza a riconfermare la Stella Michelin 2023 è il Gambero Rosso di Gioiosa Ionica (RC). Il ristorante nasce alla fine degli anni ’70 dalla volontà di Anna Maria e Giuseppe Sculli per scommettere sulla terra e sul mare che anni prima avevano lasciato come emigranti. La scommessa è stata vinta con gran successo; infatti, dalla sua nascita fino ad oggi il Gambero Rosso di Gioiosa Ionica è un’eccellenza nel campo della ristorazione calabrese. A seguire le orme dei genitori sono i figli Riccardo e Francesco che portano sui loro menu le eccellenze enogastronomiche che la terra e il mare calabrese regalano, attraverso forti collaborazioni con agricoltori e pescatori locali. Questa narrazione gustativa e sensoriale della terra e del mare di Calabria ha premiato il ristorante Gambero Rosso nel 2013 con la stella Michelin e da quell’anno ogni anno viene riconfermata.