Riserva Naturale delle Valli Cupe: tra canyon, cascate, torrenti, boschi e archeologia

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La Riserva Naturale delle Valli Cupe situata nel cuore della Presila catanzarese, si trova nell’area sud-orientale della Sila, rappresentando le ultime propaggini di queste catene montuose che degradano verso la fascia costiera del Mar Ionio. Questa posizione geografica è cruciale per la formazione di microclimi diversificati, grazie alla particolare esposizione e alla vicinanza del mare. Ciò contribuisce a una varietà di habitat all’interno della riserva, favorendo una vegetazione ricca e variegata.

Questa varietà di microclimi e habitat offre un ambiente ideale per una grande diversità di flora e fauna, rendendo la Riserva Naturale delle Valli Cupe un’area di grande interesse naturalistico. La sua posizione strategica, al centro dell’ampio golfo di Squillace, la rende anche un luogo di grande bellezza paesaggistica, con viste spettacolari sulla costa ionica e sulle montagne circostanti.

Per lungo tempo, questa meraviglia naturale è rimasta nascosta agli occhi del mondo, custodita tra le vette delle montagne e le gole selvagge della Calabria, tanto che il naturalista belga John Bouquet la definisce come “Il segreto meglio custodito d’Europa”. La sua incredibile varietà di paesaggi, che spaziano dalle gole rocciose alle foreste rigogliose, dai laghetti cristallini alle cascate scroscianti, ha reso la Riserva Naturale delle Valli Cupe un vero e proprio tesoro nascosto.

La Riserva Naturale Regionale Valli Cupe, istituita nel 2016, offre un’esperienza turistica unica nel cuore della Calabria, ricca di gole, canyon, cascate e monoliti. Il suo obiettivo è promuovere il turismo ecosostenibile e valorizzare il ricco patrimonio naturalistico della regione, includendo una vasta varietà di flora e faune, archeologia e paesi disabitati.

 

La Riserva naturale delle Valli Cupe è costituita da tre corpi tra loro distinti, dove sono presenti un centinaio di spettacolari cascate, immerse in una cornice di vegetazione lussureggiante di tipo subtropicale, ma tutti gravitanti intorno al centro urbano di Sersale cuore pulsante della Sila Piccola.

Tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di Monte Raga

Il Canyon delle Valli Cupe, conosciuto per la sua formazione geologica unica di conglomerato poligenico, è incassato dal torrente omonimo che scorre dalle pendici meridionali del Monte Crozze. Questo canyon, dopo un percorso di circa 15 km, si getta nel Mar Ionio presso Sellia Marina. Il torrente attraversa una rigogliosa macchia mediterranea lungo i crinali che collegano il Monte Crozze al Monte Raga, caratterizzato da estese foreste mediterranee. La zona è ricca di storia, con antichi insediamenti umani, come castelli medievali e monasteri bizantini. La strada comunale Sersale-Sellia Marina, che costeggia il canyon, collega diversi centri abitati, testimoniando la sua importanza come via di comunicazione storica tra l’entroterra e la costa.

Tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell’Inferno e la Cascata degli Allori

Il torrente Campanaro, che ha origine alle pendici del Monte Spineto in località Greco-Carrozzino al confine fra i territori del Comune di Sersale e del Comune di Zagarise.  Lungo il suo corso di circa 15 km, riceve numerosi affluenti e forma 11 salti e cascate, alcune superano i 50 metri di altezza che si collegano ai diversi canyon presenti come il suggestivo Canyon dell’Inferno e la Cascata dell’Inferno.

Questa vallata ha svolto un ruolo significativo sin dall’antichità, come dimostrano gli scavi archeologici recentemente condotti nei pressi della fiumara di Uria a Sellia Marina, dove sono stati rinvenuti i resti di un’antica città che potrebbe essere l’antica Trischene. Inoltre, la valle è ricca di antichi opifici e siti archeologici, come l’antica città di Barbaro e i monasteri di Santa Maria di Acquaviva e dei Santi Tre Fanciulli.

Tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, il monolite di Pietraggìallu e gli alberi monumentali di Cavallopoli.

Le Gole del Crocchio erano note nell’antichità come Arocha da Strabone e Plinio il Vecchio. Il fiume Crocchio ha origine a Croce di Tirivolo, vicino al Monte Gariglione, a circa 1.600 metri sopra il livello del mare, da piccole sorgenti che conferiscono all’area l’aspetto di un acquitrino. Lungo i suoi circa 40 chilometri di corso, attraversa i territori di diversi comuni come: Taverna, Zagarise, Sersale, Petronà, Cerva, Belcastro, Andali, Cropani e Botricello, prima di sfociare nel Mar Ionio presso l’antica torre difensiva costiera chiamata Torrazzo del Crocchio. Oltre ai suoi aspetti naturalistici, che lo rendono uno degli ambienti fluviali più interessanti della Sila e della Presila, il fiume Crocchio presenta importanti siti di archeologia industriale, come antichi mulini ad acqua e strutture per la lavorazione delle castagne, insieme a un ponte storico parzialmente distrutto.

Nella riserva è possibile percorrere dieci diversi sentieri trekking tutti segnalati, in autonomia o in compagnia di una guida naturalistica che andremo ad elencarvi nel prossimo articolo.

Stay Tuned!

 

 

Per maggiori info: https://www.riservanaturalevallicupe.it/

 


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