Una destinazione per diverse nicchie di turismo. Bivongi: il borgo della longevità.

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Nei confini tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Regionale delle Serre, ai piedi del Monte Consolino, sorge Bivongi, un borgo incantato che racchiude tesori antichi e segreti di lunga vita.
Bivongi è una destinazione turistica per diverse nicchie di turismo: culturale, naturalistico, terapeutico ed enogastronomico.

I tesori artistici e culturali

Il paese è molto vicino a Stilo, Pazzano, Gerace, borghi che custodiscono splendidi tesori artistici e architettonici bizantini, come la famosa Cattolica di Stilo. Nel patrimonio artistico di Bivongi spicca il Monastero di San Giovanni Therestis, testimone di secoli di devozione e spiritualità e la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Decollato, nota anche come santuario della Mamma Nostra. Bivongi vanta una storia millenaria che affonda le radici nell’antica Grecia e si dipana attraverso epoche affascinanti, dai periodi bizantino, normanno, aragonese e borbonica. Il suo territorio, infatti, rientra nella Vallata dello Stilaro, culla della prima industrializzazione meridionale, con l’ecomuseo delle reali ferriere borboniche. Il suo territorio, infatti, era ricco di miniere per il sottosuolo particolarmente ricco di minerali.

I Tesori naturali

Tra due meravigliosi Parchi naturali, non poteva non sorgere anche un paradiso per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. Le sue montagne, i fiumi cristallini e i boschi rigogliosi offrono un ambiente ideale per escursioni, trekking, arrampicate e avventure in mountain bike. I visitatori possono esplorare sentieri panoramici che conducono a cascate nascoste, come le cascate del Marmarico, che con i suoi 114 metri di caduta, è la più alta della Calabria e dell’Appennino meridionale, pozze naturali e panorami mozzafiato, regalandosi un’esperienza immersiva nella bellezza selvaggia e incontaminata dell’Aspromonte.

I tesori terapeutici

Quando abbiamo detto che è una destinazione turistica per diverse nicchie di turismo mica scherzavamo; infatti, poco distante dal centro storico di Bivongi, incastonate tra un paesaggio naturale dove prevalgono faggi, ontani, abeti ed elci inumiditi dalla freschezza del fiume Stilaro sorgono la Centrale Idroelettrica e il sito termale “Bagni di Guida”. La Centrale è un gioiello della tecnologia rinnovabile dei primi del 900 e proprio di fronte si trovano le sorgenti delle acque alcalino solforose della località denominata “Bagni di Guida” o “Acque Sante” (con riferimento alle loro virtù terapeutiche). Le analisi hanno classificato le acque di Bivongi come oligominerali fluorurate e sulfuree, risultando pertanto adatte nelle cure di diverse affezioni. Nello stabilimento il primo movimento turistico-termale di Bivongi risale al 1850. Per molti studiosi in tali ‘acque’ si nasconde uno dei segreti della longevità dei bivongesi. I due siti vennero abbandonati dopo le devastanti alluvioni degli anni ’50 che misero in ginocchio l’intera Calabria.

I tesori enogastronomici

Per un borgo dove si cela il segreto della longevità non ci possono non essere anche segreti e tradizioni culinarie; infatti, se chiedi ai bivongesi qual è il segreto della longevità ti diranno senza dubbio che è il vino Bivongi DOC, accompagnato ad una Dieta Mediterranea, con prodotti genuini e a Km0. Il vino di Bivongi è una delle eccellenze vinicole calabresi a cui è dedicata la Sagra del Vino di Bivongi che si svolge solitamente alla fine di agosto.

Il borgo della longevità

Bivongi si distingue per la sua bellezza naturale e la sua autenticità e grazie anche a queste caratteristiche viene definito il “Borgo della Longevità”. Il brand è certificato da Dan Buettner, studioso del National Geographic che lo ha collocato nella “Blue Zone”, ovvero nella mappatura mondiale a caccia di ultracentenari e dei “borghi slow” che li ospitano, favorendone la longevità in base a 9 parametri molto precisi basati su: genetica, ambiente, cibo/acqua, qualità della vita, movimento, relazioni familiari, relazioni sociali, rapporto col luogo e spiritualità. Questi i parametri per rientrare nella “Blue Zone” di Buettner, che in Italia riguarda soltanto l’area montuosa della Barbagia, in Sardegna, e il borgo reggino di Bivongi.

 

Circa 40 dei 1.400 abitanti hanno tra i 90 e i 99 anni. E negli ultimi 10 anni i centenari sono stati almeno 22. Un primato mondiale che il paesino condivide solo con l’isola di Okinawa in Giappone. Gli abitanti hanno fatto di questo luogo un paradiso di salute e benessere, sapendo coniugare in modo armonioso e sostenibile, la ricchezza offerta dalla natura con il rispetto e il senso di appartenenza dei suoi abitanti.

 

 


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